Parlando di rumore ricorrono frequentemente i concetti di tollerabilità e ammissibilità. Visto che è esperienza comune, nell’ambito di vita, provare fastidio per un rumore che ci entra, di tanto in tanto, in casa, proviamo a capirne un po’ di più secondo la legge attualmente vigente in Italia.
Partiamo con una premessa: la tollerrabilità non è la ammissibilità. La tollerabilità è di natura privatistica, la seconda pubblicistica. Ed ancora, la prima è un qualche cosa di sfumato che va valutato caso per caso, mentre la seconda risponde a numeri e procedure definite.
Probabilmente le cose fin qui non saranno molto chiare. Vediamo di formulare con altre parole questi concetti ed ampliarli. [Per fare questo, ci servirà richiamarci ad alcune sentenze delle corte suprema di cassazione, che assicura l’uniforme applicazione e interpretazione delle norme giuridiche. Queste sono rintracciabili e scaricabili sul sito ufficiale http://www.italgiure.giustizia.it/sncass/.]
Molti di voi sapranno che ogni comune ha adottato una zonizzazione acustica. Questo deriva da un d.p.c.m. del 1° marzo 1991, che divide il territorio in porzioni a secondo dell’uso che se ne fa, e stabilisce limiti diurni e notturni di immissione acustica.
Si potrebbe pertanto pensare che con questa norma si decide se un rumore è tollerabile? La risposta, apparentemente paradossale, è che no, chi lo dedice è il giudice, in base ai propri convincimenti. Punto.
Non siete soddisfatti della risposta? Volevate un criterio univoco, 3 dB di superamento del rumore di fondo citato in giurisprudenza? Oppure una legge che ancora non si è approvata? Be’, la corte suprema di cassazione, nella sentenza numero 22105 del 2015, dice che:
“Questa Corte ha piu’ volte avuto modo di affermare che il limite di tollerabilita’ delle immissioni, a norma dell’articolo 844 c.c., non ha carattere assoluto, ma relativo, nel senso che deve essere fissato con riguardo al caso concreto, tenendo conto delle condizioni naturali e sociali dei luoghi e delle abitudini della popolazione: il relativo apprezzamento, risolvendosi in un’indagine di fatto, è demandato al giudice del merito e si sottrae al sindacato di legittimità, se correttamente motivato ed immune da vizi logici (tra le tante, Cass. 3-8-2001 n. 10735; Cass. 6-6-2000 n. 7545; Cass. 12-2-2000 n. 1565; Cass. 11-11-1997 n. 11118).”
Prima di procedere inquadriamo questa affermazione, così da capirla meglio.
- Si cita l’articolo 844 del codice civile, che regola l’immissione della proprietà di altri di cose fastidiose (odori, fumo,…), fra cui il rumore.
- Ripete quanto già detto circa il carattere relativo del valore di tollerabilità
- rimanda al magistrato la decisione nel caso specifico e solo in quello
Ed ancora, precedentemente, con la 9434 del 2012,
… [la corte d’appello ha] correttamente motivato la soluzione accolta in base al principio, più volte affermato da questa Corte, per cui il limite di tollerabilità di cui all’art. 844 cod. civ. non ha carattere assoluto, ma relativo, e deve essere fissato tenendo conto delle peculiarità del caso concreto (Cass. civ. 25 agosto 2005 n. 17281, fra le altre).
A quanto cita l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la. Protezione e la Ricerca Ambientale, nella sentenza della corte superma di Cassazione del 23/02/1982 numero 1115 ci si richiama al criterio comparativo supportato nella tecnica di misura dalla Raccomandazione ISO 1996/1971.
Successivamente tale richiamo ad una norma ISO scompare, parrebbe, pertanto che la Cassazione lasci discrezionalità al magistrato di accettare o meno quanto fatto dal consulente tecnico d’ufficio.
Spagna
Tutto il contrario in Spagna, dove il Real Decreto 1367/2007, stabilisce che in una abitazione il livelli di rumore consentiti sono 45 dB di giorno e 35 dB di notte, con l’ulteriore restrizione per le camere da letto a 40 dB di giorno e 30 dB di notte.
http://www.noisess.com/legislacion-acustica-en-espana/
http://www.abogados365.com/articulos/vecinos-ruidosos-no-tienes-por-que-seguir-aguantandolo
http://www.hogar.mapfre.es/hogar/vivienda/3714/ruidos-comunidad-vecinos
http://aing.ndrini.eu/noise_building
Differente anche l’orario notturno e diurno; in spagna dalle 12 alle 7 o 8 del mattino, in italia non è definito per la tollerabilità (mentre per l’ammissibilità, la notte va dalle 22 alle 6).